Conferenza – Paolo Crepet
Pensiamo sempre di meno, riflettiamo sempre di meno, ci scambiamo battutine sui social ,non abbiamo tempo per pensare, di immaginare come sarà tra 5, 10 anni. Le macchine stanno sostituendo l’uomo, anche l’intelligenza artificiale non si sa dove andrà, si sa che l’intelligenza artificiale non ha dubbi si sa anche che il dubbio è una parte di intelligenza dell’uomo.
I ragazzi di oggi non escono, lavorano da casa. Uomini, donne, ragazzi. E c’è una parte del mondo, di un economia ,che spinge verso questo. Amazon, consegna in un ora con un drone a New York. Quindi tra un po’ arriverà qui, l’importante è che abbiate un terrazzino, i garage non servono più, ma i terrazzini si. Quindi ti mangi la cena con il drone, ti scarichi un film su Netflix, si chatta e noi che fine facciamo?
Una generazione che è cresciuta con tutto e non conosce il desiderio, e quindi non può conoscere le passioni.
Il compito di un genitore è far mancare qualcosa, perché se non ti manca niente, Cosa ti serve la curiosità, cosa ti serve l’ingenio, cosa ti serve il talento.
Un genitore è un istruttore di volo , deve insegnarti a volare, non è un ricattatore che spera che rimanga in casa fino a 60 anni.
L’amore è vederli volare.
La felicità, le passioni, il coraggio sono le cose più costose che ci siano ma sono anche le più belle.
La speranza ha due figli, l’indignazione e il coraggio, l’indignazione per dire le cose che non ti piacciono e il coraggio per cambiare le cose che non ti piacciono. Tutte e due assieme perché se no diventi il leader dell’indignazione, quelli che si alzano tutte le mattine e c’è l’hanno com qualcuno o con il mondo.
Guarda in faccia ciò che non ti piace e comincia a cambiare ciò che non ti piace.
Ma voi pensate che sia facile? No. A noi hanno insegnato a stare fermi.
Ad oggi i ragazzi non hanno lezioni di passioni, hanno lezioni burocratiche, ma invece ne hanno bisogno.
Perché la vita è fatta di due parti, il primo tempo è quello di assorbire, di respirare,della spugna devi avere i pori della pelle allargati perché devi fare tante domande, più domande fate più imparerete. Perché la vita degli altri è qualcosa di stupefacente. Ecco cosa ci manca.
Ci manca la voglia di essere nel secondo tempo, quello di ridare ciò che è stato dato e di ridarlo forse al meglio. Forse anche qualcosina di più.
Perché la vita è un business che deve finire in rosso, devi dare di più di quello che hai preso. E allora hai vissuto bene. E allora non hai fatto conti, calcoli, non sei stato un opportunista, un egocentrico, hai pensato anche agli altri.
Ecco cos’è il coraggio, il coraggio di immaginare una vita piena, che include anche il dolore.
Il coraggio sono le 3 del mattino, in quell’ora dove devi fare i conti dove non tornano, è l’ora in cui ti senti angosciato, pensi che non ce la fai,pensi che quel problema è troppo grande,che non si risolverà, sei solo e sei lì che non sai come fare, poi passa un po’ di tempo e inizia a filtrare la luce da fuori, qualcosa ritorna in vita e anche i tuoi problemi iniziano a ridimensionarsi, cominci a dire che in qualche modo ce la farai , il coraggio dell’alba, il coraggio di ricominciare.
Non dobbiamo dire ai nostri figli che la vita è tutto un sorriso, anche i ragazzi devono cadere. Come nasce un cacciatore di orizzonti? Guardando l’infinito. E come si permette a un bambino di diventare un cacciatore di orizzonti? Mettendolo davanti a un infinito, non a un i.pad, non a 30 cm.
Dategli vita, non soluzioni,non serviteli. Ce la fanno.